
[Recensione MDR] Gemitaiz & MadMan – Kepler
Apriamo questa nuova recensione con Kepler, l’album di Gemitaiz & Madman, uscito il 27 Maggio di quest’anno e il 28 Luglio riconosciuto disco d’oro.
Il titolo del disco rimanda al famoso Johannes von Kepler (Keplero), l’astronomo matematico che studiò le leggi del moto dei pianeti. Sulla copertina abbiamo i due cantanti in una stanza con un muro ricoperto di oggetti di vario tipo appesi al muro ed ognuno di essi è all’interno di una busta.
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Cover. Clicca per ingrandire. |
Abbiamo 16 tracce nell’album con poche collaborazioni ma ben azzeccate. Abbiamo una varietà di canzoni che cambiano tra loro nel genere di argomenti e dalla velocità di canto, troviamo canzoni ad “alta velocità” e canzoni più tranquille (soprattutto nel finale); una pecca che può far storcere il naso è sicuramente la ripetizione quasi in ogni canzone della loro dipendenza dalla droga, poichè a lungo andare queste rime perdono di valore e di senso in alcuni casi. Analizziamo singolarmente ogni brano:
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- L’album si apre con Giorno del Giudizio, una traccia rappata a grande velocità con testo autocelebrativo raccontando di come loro siano i migliori e che nessuno ha possibilità di batterli.
- Non se ne parla: su fantastica produzione di PK, i rapper cantano la loro vita fatta di complicazioni e problemi, ma questo secondo loro può non essere capito dagli altri per questo cantano di come nessuno saprà mai come è essere come loro. Questa è di certo una delle canzoni più belle del disco.
- Sigarette: un brano contro le “meteore” del mondo dello spettacolo e del rap. Descrivono loro come vere e proprie sigarette perché “fanno solo fumo”, infatti sono solo venduto alle case discografiche ma andando a fondo il talento manca.
- No Comment: un’ altra canzone dove insultano, in questo caso gli “Haters”. Li descrivono come falsi che per farsi fama e qualche soldo preferiscono tirare fango, con false notizie, a chi ha fatto successo.
- Zitto e Guarda: brano autocelebrativo in cui i cantanti raccontano di come riescano a soddisfare il loro pubblico.
- Blue Sky: una canzone dall’argomento più dolce, senza però cambiare stile di canto, sicuramente non perfetta per una serenata ma le sue rime e parole non lasciano per nulla a desiderare. Qui si racconta di come questa ragazza abbia deciso di state con lui avendo davanti altre scelte davanti a se.
- Instagrammo: questo è il brano più commerciale del disco; abbiamo una collaborazione ben scelta con Coez. Si presenta come una canzone molto melodica con strofe in cui raccontando della loro vita molto semplice tra party, soldi, foto, droga e alcool. Di certo può essere definita come canzone simpatica da ascoltare ma il suo significato lascia un po’ a desiderare.
- Smokin’ Aces: un’altra traccia autocelebrativa dalle rime forti con riferimenti ad armi e guerra.
- Sempre in Giro: seconda collaborazione, questa volta con Guè Pequeno; una canzone che descrive la loro vita nomade sempre lontano da casa. La parte finale con Guè che rima qualche frase autocelebrativa sminuendo il valore di chiunque lo affronti.
- Haterproof 2: ancora una traccia autocelebrativa dal titolo che tradotto significa antihater, per indicare che le critiche non feriscono il duo romano. Una curiosità, a fine canzone vengono nominati e citati Peppe Fetish e Giuseppe Sapio (con la rima vinco sempre ciao), due personaggi trash diventati famosi grazie ad Andrea Diprè su YouTube.
- Il Sesto Elemento: altra traccia autocelebrativa dove raccontano delle loro cose più importanti nella vita.
- Eutanasia: già dal titolo questa canzone fa discutere, un tema che ha sempre avuto dibattiti è sicuramente questo; però i nostri artisti hanno voluto trasmetterci un’idea leggermente differente. Loro si descrivono come “diversi ed emarginati”, ma preferiscono essere ritenuti diversi che non avere la possibilità di essere liberi; pur di non essere schiavi del sistema preferiscono la morte (eutanasia). Abbiamo una collaborazione con Jake la Furia che riprende l’argomento esponendo anche lui i suoi fatti da giovane.
- Black Mirror: una traccia dall’argomento forte, i complotti. L’intera canzone è fatta di rime su come siamo controllati e nessuno sappia la verità. Abbiamo anche qui un feat con Jay Reaper che rappa qualche rima in inglese sullo stesso argomento.
- Drama: qui si passa a tutt’altro con l’aiuto di Clementino. I nostri cantanti vogliono trasmettere come la loro vita sia cambiata da quando erano giovani, dove la loro vita era più semplice e con le piccole cose potevano essere felici. Nella traccia abbiamo un tono allegro che non si sente in altre tracce.
- Diario di Bordo: con questa penultima traccia tutto rallenta, i cantanti ci trasmettono il loro disagio e i loro dispiaceri della vita nati da problemi d’amore e problemi con alcool e droga.
- I Don’t Care: qui passiamo a una traccia completamente estranea al resto del disco, con una base che trasporta in un altro mondo. Abbiamo un tono basso che man mano si alza fino ad arrivare alle rime finale praticamente urlate da Gemitaiz.
In sé quest’album fa riflettere e dà la carica in alcune tracce, però manca quel qualcosa che completi il tutto, forse le ripetizioni di alcuni argomenti svaluta l’album, che però alla fine riesce a soddisfare.
Il mio voto è 7-, il vostro?
Recensione realizzata da Angelo Shehi. Copyright © mondodelrap.it
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Anonymous
Voto 4. Testi ripetitivi e scontati. Sembra fin troppo evidente la convinzione “mi drogo e sono un figo per questo. ” Giudizio? Rimandati a settembre.
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