Testo “La Banalità del Male” di Marracash con significato
Testo e significato del brano “La Banalità del Male” del 2024 di Marracash.
Testo “La Banalità del Male”:
[Testo di “LA BANALITÀ DEL MALE”]
[Intro]
Ah, ah, yeah
Guardatevi dentro e liberatevi
Senti
[Ritornello]
Farei un patto con il diavolo che, ho nella mia carne
Gli direi tutte le voglie che ho, se mi lasciasse (Se se ne andasse)
Ogni volta dice: “Non dire no” (Non dire no)
Lo devo stordire un po’
Gli darei tutte le cose che ho
Se se ne andasse, ma non se ne andrà
[Strofa]
Yeah, tra le fronde la luna è scura
Tra le ombra qualcosa scruta
Tramе sporche, questa creatura
Chе mi confonde, cambia natura
Notte buia, ti ho fatto musa
Si consuma tra quattro mura
Sotto la superficie che ci divide vivo due vite in una
Sai che il male è banale, ma è comprenderlo che è complesso
Se ci affascina tutti, è perché tutti lo abbiamo dentro
Ogni caso irrisolto, poi, è soltanto specchio del nostro
Sotto ogni letto c’è un mostro, devi andarci d’accordo
Possibile significato testo “La Banalità del Male”:
“La Banalità del Male” di Marracash: Un Viaggio nel Lato Oscuro della Psiche
Il brano “La Banalità del Male” di Marracash, prodotto da Marz per la serie TV “Avetrana – Qui non è Hollywood”, affronta uno dei temi più complessi e profondi della natura umana: il male che alberga dentro di noi. Ispirato dal famigerato caso di Sarah Scazzi, il testo esplora l’oscurità che si cela nell’animo delle persone comuni, mettendo in luce quanto sia difficile comprendere appieno la natura del male.
Il Patto con il Diavolo: Desideri e Tentazioni
Il ritornello del brano riflette una lotta interiore tra Marracash e una forza oscura, simbolizzata dal diavolo. L’artista parla del desiderio di liberarsi da questa presenza, confessando che sarebbe disposto a cedere tutti i suoi desideri se solo il male lo lasciasse. Tuttavia, la ripetizione della frase “ma non se ne andrà” sottolinea quanto sia radicata questa oscurità nella natura umana, suggerendo che il male non è qualcosa da cui si può semplicemente fuggire.
Questo concetto di un “patto con il diavolo” rimanda a numerose opere della cultura pop e della letteratura, dove il protagonista è costretto a scendere a patti con forze oscure per ottenere ciò che desidera. In “La Banalità del Male”, Marracash sembra riconoscere che, nonostante i suoi sforzi, non può sfuggire completamente al male insito nella sua carne e nella sua psiche.
Il Male nella Quotidianità: Un Tema Universale
Nella strofa, Marracash descrive il male come un’entità che si nasconde tra le ombre e si consuma tra quattro mura, simbolo di un ambiente domestico che, da rifugio sicuro, si trasforma in un luogo di paura e angoscia. Questa dualità tra sicurezza e terrore riflette il caso di Sarah Scazzi, che ha sconvolto l’Italia per la sua apparente banalità e orrore nascosto dietro una facciata normale.
L’artista affronta il tema della banalità del male, un concetto filosofico elaborato dalla filosofa Hannah Arendt per spiegare come atti atroci possano essere commessi da persone ordinarie. Marracash fa eco a questo concetto nel testo, affermando che il male ci affascina tutti perché è una parte insita in noi. Questa riflessione porta a una conclusione inquietante: “Sotto ogni letto c’è un mostro, devi andarci d’accordo”, un invito a confrontarsi con il proprio lato oscuro.
Conclusione
Con “La Banalità del Male”, Marracash riesce a creare una connessione tra il caso di Avetrana e temi più ampi legati alla natura umana. Il brano offre una visione cruda e spietata del male che, spesso, è molto più vicino di quanto si pensi. Marracash ci invita a riflettere sulla complessità della psiche umana e sull’importanza di comprendere il male, sia a livello personale che sociale.
Ti abbiamo mostrato questo testo di Marracash del brano “La Banalità del Male” uscito nel 2024.
Potrai trovare tanti altri testi di canzoni rap sul nostro sito e sul sito di Genius potrai leggere ulteriori significati.
Seguici anche sui nostri canali social Facebook e Instagram per tanti altri contenuti di rap italiano e rap straniero.